|
NOTABENE |
Notabene |
Mellow Records |
2005 |
ITA |
|
I bresciani Notabene sono un gruppetto di recente formazione (assieme appena dal settembre del 2003) ma hanno già raggiunto un affiatamento tale da aver loro consentito di mettere in circolazione due demo-CD e adesso questo primo vero e proprio album. La band nasce grazie all'incontro tra due ex membri di un gruppo di hard-Prog (Gustavo Pasini e Gianluca Avanzati, rispettivamente batteria e basso) con Daniele Manerba, tastierista appassionato di jazz-rock; quello che ne è venuto fuori è un Progressive strettamente legato alla tradizione italiana degli anni '70, sia per la scelta cromatica dei suoni, sia per il modo di cantare che per la stesura dei testi, suggestivi ed impegnati. Di jazz-rock in effetti non se ne sente molto e le tastiere sono tutt'altro che fantasiose e protagoniste, fondendosi con l'insieme sonoro e lasciando molto campo agli altri strumenti; vengono privilegiati i timbri oscuri ed anche il pianoforte. Senza ricordare nessun gruppo in particolare, i bresciani appaiono ideologicamente legati al passato, magari con poca originalità ma con una personalità ben definita. Si possono fare i nomi di gruppi quali Balletto di Bronzo, Banco e Maxophone (come di tanti altri) ma senz'altro questa band non assomiglia in modo specifico a nessuno di essi.
Complessivamente si viene proiettati in un mondo oscuro, un mondo che ha una propria vitalità che si va tuttavia spegnendo per l'influsso negativo dell'uomo. Una "Terra Madre" il cui equilibrio vitale, che viene da tempi lontani, è spezzato dalle nostre mani troppo spesso incoscienti; così ammonisce la traccia di apertura, una sorta di novella "Cemento armato", almeno per le ideologie. I giochi di distruzione umani sembrano trasformarsi in un macabro rito tribale nella successiva "Danza nel fuoco", ove quel fuoco, teatro di danze macabre, sembra accendersi sotto una pioggia di bombe. La musica non può che essere cupa e angosciante; i suoni scelti sono spesso ruvidi e un grosso gioco emotivo è fornito dalla tromba e dal violino di Rocco Maria Vitiello, due strumenti che hanno un grosso peso in tutta la musica dei Notabene. La voce di Andrea Alberici, austera, sovente declamatoria ma poco flessibile, come un profeta di tristi sventure, rientra in questo contesto di tensione e claustrofobia. Il meglio del disco viene giocato nelle prime tre tracce, equilibrate e coinvolgenti. "Maestrale", il quarto brano, si sposta su tematiche introspettive, ma sempre tragiche e crudeli: è un pezzo che inizia come un lento, in maniera graziosa, con un pianoforte gentile e qualche accenno di flauto e violino e si sviluppa in crescendo seguendo il soffio rabbioso del vento che urla in sottofondo. L'ultima composizione, la suite "Rosa bianca", è una sorta di divertissement che si sposta lungo vari stili fra cui addirittura un tango ed una specie di ska. A brevi parti cantate si susseguono vari temi strumentali che sembrano in apparenza slegati fra loro, magari frutto di collage vari ed improvvisazioni, che danno a questo lungo brano un aspetto un po' frammentario e bizzarro. A dire il vero, "Rosa Bianca" non è proprio l'ultima canzone dell'album: c'è una ghost track intitolata "Altopiano" (come apprendiamo dal sito ufficiale della band) che inizia in stile cantautoriale (un po' alla Tiromancino) ma che finisce con uno strumentale giocato su una sequenza di variazioni e divagazioni, forse un po' troppo tirate per le lunghe a dire il vero.
"Notabene" è un album che sicuramente si colloca ben sopra la sufficienza a dispetto di alcune parti poco convincenti ed ingenuità alle quali il gruppo non farà fatica a rimediare in un prossimo futuro.
|
Alberto Nucci & Jessica Attene
Collegamenti
ad altre recensioni |
|