Già batterista dei NotaBene e dei Corte Aulica, formazioni conosciute nel circuito prog nazionale, Gustavo Pasini pubblica a nome “Alma Sideris” il suo secondo album solista.
“Il sole oltre le sbarre” è stato l’esordio (interamente strumentale) nel 2008, bissato ora da “Castelli in aria”. Il debut-album aveva visto un Pasini autarchico: ora il progetto si allarga a numerosi ospiti tra i quali segnaliamo Gianluca Avanzati e Gianpietro Riccoboni già dei NotaBene.
Un album piuttosto eterogeneo “Castelli in aria”. Si passa con facilità dal rock melodico e brillante di ”Lasciati portare via”, con un bel inserto strumentale condotto da flauto e tastiere, a sentori crimsoniani (quelli romantici dei primi album) di “Anime tremano” con stavolta il sax a duettare con le tastiere. Le atmosfere (semplificate) care al precedente gruppo di Gustavo (i “soliti” NB) appaiono per “Il ricordo di un cielo d’estate”, che meritava senza dubbio una produzione migliore ed un finale meno raffazzonato. Particolare il connubio (non pienamente riuscito) fra pop elettronico e lirica di “Ossessione notturna”.
Belle intuizioni e belle melodie sono presenti nella title track con una prima parte dominata dal flauto di Anna Paderni (collaboratrice dei Corte Aulica) ed una seconda più grintosa con chitarra elettrica in evidenza. “To Janny” è un breve e struggente strumentale incentrato sulle tastiere di Pasini, così come un altro strumentale (“Incontro”) chiude l’album. Una cavalcata di sette minuti in cui salgono in superficie tutte le influenze musicali dell’autore, dai Camel, a certa fusion o ancora al Canterbuty sound. Forse il buon Gustavo dovrebbe canalizzare meglio le proprie energie compositive in una direzione ben definita sia essa più prog o più pop per evitare qualche caduta di tono di troppo
Un lavoro nel complesso “onesto”, senza troppi lampi, che risente parecchio di una produzione un po’ troppo naive.