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RANDOM TOUCH Turbulent flesh Token Boy Records 2009 USA

L'ultimo disco dei Random Touch è forse il più estremo e radicale da loro realizzato negli ultimi anni... per chi ha seguito le precedenti recensioni e ha avuto l'occasione di ascoltare qualche loro composizione potrà allora immaginare quanto possa essere difficile rapportarsi a questo lavoro... “Turbolent Flesh” in realtà abbandona in larga parte le ostiche tendenze electro-ambient e post rock dei cd precedenti per una musica completamente percussiva e dalle radici tribali, con qualche gesto post industriale e rumorista. “Turbulent Flesh” potrebbe essere accostato alle produzioni più estreme della RéR, infatti certe atmosfere sono abbastanza vicine a quelle di formazioni come ZGA o Mnemonist... Per un lavoro così speciale, nonché loro undicesimo disco, i Random Touch hanno scelto la strada del vinile, stampato in edizione più o meno limitata; le foto di copertina suggeriscono che i Random Touch hanno utilizzato per la registrazione del disco una discreta varietà di percussioni, anche le più improbabili, le sonorità in questo senso non deludono le aspettative: nella durata relativamente breve di “Turbulent Flesh” il clangore e la cacofonia “concreta” ed artistica eseguita dai Random Touch frastorna e disorienta senza tregua, l'intento del gruppo è probabilmente quello di proiettarci in qualche ambiente malsano e decadente, immaginarie rovine della nostra civiltà (post?) industriale... Disco francamente ingiudicabile in questa sede, “Turbulent Flesh” fa parte di quelle opere destinate esclusivamente ad uso e consumo dei cultori dell'avanguardia musicale, sempre che in questi casi possa avere un senso utilizzare il termine avant-garde... Chi cerca un minimo di melodia od una qualunque forma musicale che sia più o meno riconducibile al formato canzone può tranquillamente tenersi alla larga da “Turbulent Flesh”. Per fortuna (?) i Random Touch sono comunque assai prolifici e riescono ad incidere su disco qualsiasi idea che passa per la loro testa: si spera che entro breve possano realizzare qualcosa di più comunicativo e meno tedioso all'ascolto...



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Giovanni Carta

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