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DRACMA |
Limits |
Mellow |
1994 |
SPA |
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Un nuovo gruppo spagnolo si affaccia all'orizzonte, dopo un periodo di silenzio dal paese iberico. La musica dei DRACMA si piazza decisamente nel filone new Prog, con decisi riferimenti a PENDRAGON ed IQ; talvolta tali riferimenti sono anche precisi, vedi le canzoni "Felling a tree" e "Visions from the park", in cui anche i distratti conoscitori del gruppo di Peter Nicholls potranno ravvisare somiglianze ben poco casuali. Influenze latine si possono ravvisare davvero raramente: il gruppo di Barcellona preferisce puntare su sonorità di stampo inglese, pur mantenendo, questo sì, una buona melodicità. Il risultato non mi sembra tuttavia da annoverare tra i capolavori del Prog: innanzi tutto la voce di Pedro Jimenez non è immune da qualche critica, prima fra tutti la pronuncia inglese. Secondariamente, come accennato, c'è l'eccessivo ricorso a soluzioni già sfruttate. Come contraltare di tutto ciò, il gruppo ci mette una buona dose d'entusiasmo che traspira dai solchi laser e che fa sì che, ad ogni modo, l'album sia ugualmente accettabile per quel che è: ascoltabile, non troppo easy, in due parole meritevole di un certa attenzione. Se il gruppo saprà maturare la propria personalità, in futuro potremo parlare dei Dracma come una realtà interessante; per adesso, l'entusiasmo è supportato da poco altro, e da solo non basta, ovviamente.
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Alberto Nucci
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