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Fin dai loro esordi i Jethro Tull sono sempre stati una potentissima macchina da palcoscenico. I loro live-acts, con un personaggio come Ian Anderson, gigione e carismatico, hanno incantato più di una generazione. Ed ecco un documento d’epoca che mostra la band in uno show al celebre Madison Square Garden di New York, trasmesso in diretta via satellite il 9 ottobre 1978. Furono mandati in onda circa 50 minuti di quel concerto, che ritroviamo in questo bellissimo video, mentre la parte non filmata è presente come audio (è anche disponibile una confezione con un cd bonus di 78 minuti). Era uno dei momenti più brillanti della loro carriera, quando avevano appena sfornato un’accoppiata di album del calibro di “Songs from the wood” e “Heavy horses”, che mostravano una virata verso un brillante folk-prog-rock. Anderson era il leader di una line-up che vedeva, oltre il fido Martin Barre alla chitarra, John Evan alle tastiere, Barriemore Barlow alla batteria, David Palmer alle tastiere e Tony Williams al basso. La splendida esibizione cui possiamo assistere grazie a questo DVD contiene una carrellata di successi e grandi canzoni, da classicissimi quali “Aqualung” e “Locomotive Breath” alle più recenti, ma comunque meravigliose, “Heavy horses” e “Songs from the wood”. Colpiscono, in particolare, le splendide esecuzioni di “Thick as a brick”, ben diluita, e di “Locomotive breath”, che è anche momento di sfogo per i musicisti, che si lasciano andare ad una lunga e trascinante divagazione strumentale, con Barre sugli scudi. Ovviamente, al centro del proscenio c’è sempre lui: un Anderson in forma perfetta, folle e folletto, che corre, salta, si agita, suda, si mette in quelle pose diventate delle icone, mostra gli occhi spiritati e canta con quella voce che oggi è purtroppo un ricordo, catturando quasi tutte le attenzioni su di sé. La storia ultraquarantennale dei Jethro Tull è ben nota e non è che ci sia chissà cosa da scoprire oggigiorno. Ma un documento come questo “Live at Madison Square Garden 1978” può essere solo ben accetto, è una goduria per gli occhi e per le orecchie e mostra un gruppo che, a differenza di molti coetanei, aveva ancora tanto da dire alla fine dei seventies.
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