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ROLAND BÜHLMANN |
Aineo |
autoprod. |
2014 |
SVI |
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Le premesse musicali di questo cd potremmo già intuirle dalla citazione biblica presente nel digipack, ovvero nel momento in cui i musicisti suonano si manifesta ed interviene la presenza divina: ovviamente Roland Bühlmann non sembra avere intenzioni messianiche e un po’ di proselitismo per la sua musica mi sembra giusto farlo perché le atmosfere rarefatte di “Aineo” meritano di essere ascoltate ed approfondite. Chitarrista svizzero, Bühlmann ha suonato per un bel po’ di tempo come turnista insieme a diversi musicisti e svariati gruppi, fino ad aver sviluppato una sua personale visione musicale. “Aineo” è il suo primo cd solista, suonato e prodotto in solitudine, con il solo aiuto di Matthias Heimlicher al mastering e completamente strumentale: di fatto si tratta di un disco improntato su di un progressive fusion chitarristico dalle forti ascendenze Fripp/Crimson/Trey Gunn che si sviluppa su diversi piani stilistici, talvolta con slanci di rock energetico vagamente imparentato coi Rush ed un senso per la melodia ed un virtuosismo piuttosto estroverso che ci fa quasi pensare ad un piccolo Satriani, mentre altrove, più spesso, oserei dire nei brani più interessanti, Bühlmann approfondisce la sua vena mistica e fantastica, uno dei brani si intitola pure “Meldilorn” come l’isola del romanzo di C.S. Lewis “Lontano Dal Pianeta Silenzioso”, e possiamo apprezzare intrecci strumentali di prog-jazz rock arcano e crepuscolare, con intrecci acusticidi chitarra classica e mandola piuttosto efficaci ed un utilizzo piuttosto soffuso dell’elettronica, suggestioni world secondo scale modali di musica indiana ed inflessioni minimal che ci fanno pensare ad un altro grande chitarrista di eclettiche contaminazioni, Steve Tibbets. Le sezioni percussive di “Aineo” sono affidate purtroppo unicamente al campionatore e Loopmaster ma nel complesso il risultato è decisamente più che dignitoso. Pare che Bühlmann abbia anche un certo talento per la fotografia, come possiamo notare dall’eterea foto di copertina del cd e soprattutto dalle belle immagini pubblicate nel suo sito internet http://kinor.net, direi piuttosto in tema con il contenuto musicale di “Aineo”.
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Giovanni Carta
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