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BOGUSŁAW RAATZ |
Exzystencje (EP) |
RG Records |
2018 |
POL |
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Recentemente abbiamo apprezzato molto il lavoro del chitarrista polacco Bogusław Raatz insieme con il violinista Steve Kindler nella fusion etnica di Ritual Art Orchestra ed un pochino indietro negli anni altrettanto apprezzato il progetto Question Mark in "La Terra Rossa", jazz rock più ostico e spigoloso... Ritroviamo Raatz, affiancato sporadicamente dal percussionista Daniel Mackiewicz, in questo cd EP di ventiquattro minuti, in tiratura limitata ed apprezzabile special edition metallica e molto artsy: "Exzystencje" consiste in un allestimento sonoro per una mostra del pittore Łukasz Wodyński, artista multimediale che ha incentrato le sue creazioni, spesso piuttosto dure e cupe, nella raffigurazione dell'umanità di fronte alla nuda esistenza; un assaggio delle sue opere lo possiamo trovare all'interno del booklet di "Exzystencje" come anche in "Terra Rossa" dei Question Mark oppure anche nella copertina del cd dei black-avant-metallari greci Aenaon, "Extance". In questo EP possiamo così ascoltare la colonna sonora per l'installazione di "Exzystencje", inaugurata nel febbraio 2013: le caratteristiche sonore di "Exzystencje" si presentano sotto forma di un'unica composizione suddivisa in cinque parti; coerentemente con i dipinti di Wodyński la musica di Raatz presenta un'estetica ambient orientata verso un'elettronica oscura dalle tinte quasi psichedeliche negli effetti dei synths tesi ad evocare sonorità vintage vicine al sibilio cosmico del Theremin, con rimembranze kraut, viaggi lisergici alla Hawkwind e chitarrismi dilatati in bilico tra contemplazioni post-rock e dilatazioni floydiane. Qualche passaggio tende ad avvicinarsi ad istanze progressive mentre talvolta si accennano ad effimeri paesaggi gotici. Difficile giudicare una musica concepita prima di tutto per un'installazione artistica, quindi concettualmente legata all'ambiente per cui è stata creata: l'insieme di questo cd risulta comunque pienamente godibile anche al di fuori del suo contesto artistico, per quanto la sua confezione si riferisca direttamente all'opera di Wodyński, in quanto performance piuttosto intensa di "progressive ambient", sempre relativamente alla nostra disposizione personale di recepire una musica libera nella forma e largamente improvvisativa.
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Giovanni Carta
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