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UNIMOTHER 27 |
Chrysalis |
Pineal Gland |
2019 |
ITA |
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Ad un anno di distanza da "AcidoXodica" riemergono le esalazioni psichedeliche di Unimother 27, ovvero il progetto personale di Pietro Ranalli, bassista dei mai dimenticati Areknames e dei più sottovalutati doom-space rocker Insider... Unimother 27 aveva iniziato il proprio tragitto musicale nel 2006 con un primo omonimo cd autoprodotto e da quello piccolo strano disco di improvvisazioni sonore free-form speziate di kraut cosmico la sua produzione è continuata più o meno regolarmente fino ad oggi seguendo un suo stile tutto particolare che nei suoi ultimi lavori si può inquadrare sulla scia dello heavy prog italiano più acido, con atmosfere e riferimenti abbastanza ben codificati e riconoscibili. "Chrysalis" riprende la caratteristica immagine metaforica della farfalla che si eleva verso l'illuminazione psichedelica successivamente all'opportuna espansione lisergica della coscienza, esperienza che viene suggerita dalla musica di Unimother 27 sempre con una certa efficacia, anzi, il più delle volte come inno alla liberazione ed emancipazione dalle catene materiali imposte più o meno velatamente dal Sistema... Come nelle sue più recenti produzioni, in "Chrysalis" Pietro Ranalli ha relativamente messo da parte le esplorazioni e sperimentazioni kraut-psichedeliche, agli inizi anche piuttosto radicali, per un approccio più, come dire, tradizionale, con un formato hard rock psichedelico ed atmosfere che riemergono dalle nebbie del tempo in maniera anche piacevolmente controversa tra Pink Floyd vintage, hard-stoner-doom retaggio degli Insider e vaghi echi (forse involontari) di new wave italica; ancora una volta l'artigianalità la fa da padrone e tutto suona molto spontaneo e diretto nell'urgenza creativa e comunicativa, senza filtri, nel bene e nel male. La voce di Ranalli rappresenta sempre qualcosa di abbastanza ostico da affrontare, talvolta sul filo del delirante, in altre involontariamente sul filo del ridicolo, nei momenti migliori abbastanza efficace in un contesto di freak-out psichedelico... Ma ovviamente in questi casi le parti cantate, con testi ben centrati sul tema dell'alienazione moderna vs. consapevolezza cosmica, tendono a rimanere nelle retrovie, la musica propaga da sola le proprie trame psichedeliche attraverso intrecci chitarristici liquidi e penetranti, con svolte frequenti nell'hard/heavy ed abbondanti folate di vento cosmico, un po’ spettrale ed inquietante a dire il vero: nella musica di Unimother 27 oggi si percepisce decisamente e forse più di tutti l'influenza del Paul Chain più acido e mistico, in equilibrio e dialogo tra il linguaggio più diretto del rock ed esoterismi space-progressivi. Al di là di scelte per me discutibili, anche a livello puramente sonoro, rimane il fatto che questo nuovo capitolo di Unimother 27 mantiene intatto il fascino di genere: a meno che non siate affetti da totale allergia all'artigianalità fai-da-te diventa difficile non entrare in sintonia con le emanazioni lisergiche di "Chrysalis", e diventa quasi inevitabile se interessati all'heavy-psych sound con derivazioni progressive tanto criptiche quanto attraenti...
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Giovanni Carta
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