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SOLSTICE Return to Cropredy Progrock.com’s Essentials 2024 UK

Ci voleva proprio un album dal vivo che immortalasse bene questa formazione dei Solstice. In verità, negli ultimi anni, la band ha messo a disposizione in download alcuni suoi concerti, compreso quello tenuto al festival di Veruno nel 2022, ma il formato fisico ha sicuramente un impatto diverso. La band, attiva fin dagli anni ’80 del new-prog, ha sempre realizzato dischi in studio apprezzabili, ma dal vivo guadagna ulteriori punti. “Return to Cropredy” è stato registrato nel pomeriggio del 12 agosto 2023 al celebre festival folk-rock organizzato annualmente dai Fairport Convention e che già aveva fruttato ai Solstice un altro live un po’ di anni fa. Di fronte ad un pubblico numerosissimo e accogliente, Andy Glass e compagni hanno dato il meglio di sé. I quattordici minuti di “Shout”, che è ormai un cavallo di battaglia per il gruppo, sono perfetti per aprire lo spettacolo, grazie ad una spiccata energia, alla carica di feeling che sprigiona e ad una struttura che prevede una parte centrale più rilassata, quasi per tirare un attimo il fiato. Si prosegue con il classico new-prog di “Guardian”, con tanto di lungo assolo emozionante di chitarra, con la vibrante danza folk-rock di “Mount Ephraim”, tratta dall’ultimo album “Light up”, con l’epicità di “Morning light” (con l’ex Jethro Tull Clive Bunker ospite dietro le pelli), capace di condensare in pochi minuti un rock sinfonico epico di enorme fascino e qualità. “Firefly” è invece un brano inedito e rappresenta una gustosa anticipazione del prossimo lavoro in studio, seguendo la scia della vivacità, con ritmi spediti ed un andamento tra folk e pop-rock. “Bulbul tarang” è il momento riflessivo, una delle ultime perle, dai lontani sapori floydiani. In chiusura, dapprima la raffinatezza di “A new day”, poi la scatenata “Sacred run”. Pur essendo disponibile due edizioni limitate in doppio vinile, segnaliamo che la versione in cd con bella confezione digipack apribile in tre parti contiene anche un DVD che permette di gustarsi il filmato del concerto, che fa rendere ancora di più l’idea di cosa è un’esibizione dei Solstice, nonché un documentario sulla storia del gruppo, con interventi, tra gli altri, di Steven Wilson e Greg Spawton. Il palco affollato e il dispiegamento di forze col parco cantanti, oltre ad essere coinvolgenti, fanno capire la grande importanza data alle armonie vocali, l’affiatamento totale in seno al gruppo e il piacere della condivisione e di suonare per un’audience calorosa e che risponde benissimo. Non possiamo che ribadire quanto già affermato in passato: l’entrata in formazione della vocalist Jess Holland per “Sia”, pubblicato nel 2020, ha portato nuova energia e nuovi stimoli alla band. Una band che mai come ora vive una fase ben solida di assestamento e prosegue la sua carriera con una costanza mai rivelata prima, con il chitarrista Andy Glass a tenere sempre saldamente in mano le redini in equilibri ormai totali con Jess, la violinista Jenny Newman, il batterista Peter Hemsley, il tastierista Steven McDaniel, il bassista Robin Phillips e le coriste di turno, che a Cropedry erano Ebony Buckle e Dyane Crutcher. I Solstice, anche se non saranno mai degli innovatori, dal vivo vanno sempre una marcia in più, grazie alla buona musica che propongono e al loro modo di porsi, mostrandosi trascinanti, solari e sorridenti.

 

Peppe Di Spirito

Collegamenti ad altre recensioni

SOLSTICE Silent dance 1984 (Kinesis 1992) 
SOLSTICE New life 1993 
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