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Il background di questo Ed Macan, artista e insegnante, è davvero promettente. Il cd che ci viene proposto altrettanto promettente, ma tutt'altro che abbordabile. Le melodie costruite dal gruppo sono sempre al limite dello sperimentale, con uno sguardo fisso al jazz moderno europeo e con, tutto sommato, molta fantasia e inventiva. Tra i brani spiccano "Esau's burden" e la lunga "The sungazer", tuttavia meritano menzione particolare "Infinite space" degli ELP rifatta in modo egregio e "Ceetah" dei Curved air. La grande novità di questo cd rimane comunque l'utilizzo che Ed Macan fa degli strumenti che suona con un trasporto eccezionale e una tecnica invidiabile, tanto da farmi pensare che tutto sommato questo lavoro potrebbe essere un buon esempio per musicisti volenterosi ma poco inventivi. Un CD per musicisti, per chi della musica capisce le note e la struttura.
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