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IMAGIN'ARIA |
Esperia |
Lizard/Audioglobe |
2002 |
ITA |
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Il viaggio degli Imagin'aria continua. E prosegue senza dubbio per la strada migliore, senza un minimo cenno di cedimento o di mancanza di ispirazione. Questa volta il gruppo ha abbandonato in parte le sperimentazioni del disco precedente ("La tempesta") e ha di nuovo cambiato stile, in barba a chi vorrebbe che il progressive fosse una sorta di statico regressive. Se il loro primo album prendeva chiaramente spunto dal rock progressivo italiano degli anni settanta, mentre il secondo provava vie ben diverse (più ardite in alcuni casi e più accessibili in altri), davanti a Esperia si rimane di nuovo completamente spiazzati. A pezzi rock di stampo classico (supportati da una tecnica vocale e strumentale notevole), si susseguono dei dolcissimi momenti folk, brani recitati da un bravo attore teatrale, qualche azzeccata puntatina negli anni settanta e ovunque una tendenza alla musica totale davvero invidiabile. Ognuno dei componenti del gruppo fa il suo mestiere in modo pressoché perfetto, le tecniche vocali e strumentali sono ottime (qualche "professionista" avrebbe solo da imparare da loro!). Anche la registrazione non ha una sola sbavatura. La presenza in alcuni brani del gruppo folk "I Tre Martelli" (nel quale milita la nostra vecchia conoscenza Rinaldo Doro) non può che aumentare il fascino di un disco che lascia uno spazio praticamente inesistente a qualsiasi errore. Per questi ragazzi la parola musica significa inventare, giocare, variare, fantasticare magicamente. E ormai ben pochi possono insegnare loro il mestiere. Sicuramente uno dei migliori combo rock (e, badate bene, non solo prog!) del panorama italico, senza mezze misure.
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Marco Lastri
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