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Trent Gardner risfodera i Magellan? Ebbene dopo diversi lavori paralleli e progetti più o meno impegnati, riecco la band che ha dato e visto la nascita dell'etichetta Magna Carta. Che dire del disco... La parte del leone la fa sicuramente una suite di oltre 30 minuti dedicata al fratello di Trent e Waine morto durante la guerra in Vietnam. Non c'è che dire: questo è un gran bel pezzo. Con diversi ospiti, la band crea un'atmosfera davvero intrigante, lasciando ancora una volta sbalorditi dalla capacità e fantasia compositiva del leader della band, Trent. Infatti dopo tanti lavori, ancora oggi ci stupisce per ricerca di soluzioni e inventiva. Forse la seconda traccia del cd non è granché (Ian Anderson è ospite con il suo flauto), anzi sembra proprio messa li un po' a caso, ma la successiva "Brother's Keeper" di nuovo è favolosa! Sicuramente la farina proviene dallo stesso sacco, non c'è dubbio, tuttavia ascoltatevi Hour of Restoration (il primo cd della band) e ditemi se non c'è stata una evoluzione. Non dirò altro riguardo questo "Hundred Year Flood", se non che merita sicuramente l'acquisto. Ah, dimenticavo: siccome molti sapientoni sparsi sui Newsgroup hanno detto di Leonardo ("Basta con questa batteria campionata!") ricordo loro che sono diversi dischi che il signor Gardner utilizza BATTERISTI VERI!
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