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ORIENT SQUEEZERS |
Nubia |
Ton Art Prod./Record Heaven |
2001 |
SVE |
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Si può dire che gli Orient Squeezers sono a tutti gli effetti un progetto solista di Håkan Almkvist degli Ensemble Nimbus, che si esibisce con i più disparati strumenti in questo album impregnato di suoni e atmosfere orientali. Sitar, tanpura e tabla sono infatti i primi attori (affiancati comunque alla classica strumentazione rock) in "Nubia", terzo lavoro a nome Orient Squeezers. La musica è quindi infarcita di India, ma Almkvist non si fa certo mancare quelle stravaganze schizofreniche con rifiniture zappiane che contraddistinguono gli Ensemble Nimbus. A ciò si aggiunge anche un sapiente uso della tecnologia con azzeccati suoni derivanti da loops e campionatori che rendono abbastanza atipica la proposta musicale dell'artista svedese. L'album è strumentale e si compone di 11 canzoni; "The return", "Mouslak", "Real clovis" e "Durbar" sono quelle contraddistinte dal maggior sapore etnico; un piccolo gioiello è "Kadesh", in cui i loops creano avvincenti effetti sonori mescolandosi con la musica orientale più tradizionale; "Naharina" unisce magnificamente magia indiana e psichedelia; "Maheswar" si fa apprezzare per l'andamento percussivo ipnotico, similmente a "Kira Kira" in cui riemerge il lavoro elettronico. Trasudano ancora esotismo, invece, "Another road" e "Hattusa", mentre la conclusiva "Procession" è una curiosa marcetta che riporta, per l'ennesima occasione, suggestioni indiane. Se andate alla ricerca di un prog alquanto stravagante, la proposta inusuale degli Orient Squeezers è tutt'altro che disprezzabile e può essere degna d'attenzione, ma in tutta onestà non credo che un simile progetto possa interessare molti progsters.
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Peppe Di Spirito
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