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Questo “Seguendo le tracce” non è un nuovo live del BMS – come inizialmente avevo creduto anche io – ma la registrazione di un concerto datato 1975. Questi solchi, a tutti gli effetti, sprigionano il fascino racchiuso in un’incisione risalente agli anni migliori del gruppo, ripulita e remasterizzata. Al momento dell’esibizione, la band dei fratelli Nocenzi aveva al suo attivo tre capolavori assoluti come “Darwin”, “BMS” ed “Io sono nato libero”. Naturalmente, il materiale del concerto attinge a quel repertorio. Abbiamo, quindi, a che fare con del superbo pop sinfonico, in cui la migliore lezione del prog primi anni Settanta si sposa, alla perfezione, con la tradizione cantautoriale italiana. Testi poetici, parti d’organo infuocate, improvvisazioni di stampo jazzistico, sapiente alternarsi di pause e fughe strumentali, sicurezza tecnico-compositiva già invidiabile. Sono queste le caratteristiche principali dei sognanti arabeschi tracciati dalla voce di Di Giacomo e dalle tastiere dei due Nocenzi. Un CD comunque da sentire e non da raccontare. La lista dei titoli include “RIP” – versione inglese – “L’albero del pane”, “La danza dei grandi rettili”, “Passaggio”, “Non mi rompete”, “Dopo… niente è più lo stesso”, “Traccia II” e “Metamorfosi”. Gli estimatori avranno già capito che questo è pane per i loro denti, oltre che un documento storico di gran valore. A partire dall’anno successivo, infatti, la scena prog italiana avrebbe iniziato a vivere la propria parabola discendente. E, anche se non sarebbero mancati alcuni gioielli, niente sarebbe stato più lo stesso.
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