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Una performance live da vedere, oltre che da ascoltare, è quello che ci vuole, specie se il gruppo in questione, un punto di riferimento per il Prog statunitense moderno, è capitanato da un personaggio istrionico e dotato di una grande personalità come Matthew Parmenter. La sua imponente figura domina letteralmente il palco e riesce a mettere in soggezione lo spettatore anche se a separare i due è uno schermo a cristalli liquidi. Il suo sguardo magnetico sembra bucare letteralmente lo schermo e riesce a dominare il suo pubblico con un solo movimento delle sopracciglia che incorniciano i suoi occhi penetranti e vivaci. In questa splendida prova dal vivo, catturata il 13 Maggio del 1995 (a circa un anno dalla pubblicazione del debutto “Push and Profit”) al Magic Bag di Detroit, lo vedrete mentre si trasforma nei suoi personaggi, cambiando abito di scena di canzone in canzone. In “Diminished”, il pezzo di apertura, è un giullare, mentre nella splendida “Canto IV (Limbo)”, che girava ancora prima di essere incisa nel secondo ed ultimo album della band (“Unfolded Like Starcase” del 1997), si dispera, nella sua toga bianca. Il suo volto coperto dal cerone, con due stelle nere a cerchiargli gli occhi, spunta dalle tenebre nella poetica “Carmilla”, e lo sguardo di Matthew, che oscurato dal vestito nero imbraccia la sua chitarra elettrica, si fa romantico. In “Possession”, vestito di pelle con pantaloni attillati e chiodo, lo vediamo in una versione provocante mentre canta I want to be inside you. Passa il coinvolgente brano strumentale “Blueprint” e in “The Nursery Year” eccolo con un cappello da stregone con tanto di ramazza passare dalla commozione alla disperazione, cambiando continuamente la mimica del volto. In “Circuitry” si esibisce al sassofono e in “When the Walls are Down”, come appena fuggito da una clinica psichiatrica con la sua camicia di contenzione slacciata sul dorso, le maniche lunghe sciolte e praticamente in mutande, atterrisce lo spettatore con le sue espressioni inquietanti. Chiude l’esibizione la romantica ballad “Homegrown”.
Il concerto è stato ripreso in maniera professionale, con l’attenzione della telecamera spesso puntata sulla gestualità di Matthew, e la qualità audio è buona. All’epoca il tastierista della line-up originale aveva già abbandonato il gruppo, ma la presenza di Brad Buszard permette al cantante di muoversi liberamente sul palco. Oltre a questo concerto, il DVD contiene un’ora circa di inediti che costituiscono un interessante complemento per tutti coloro che amano la band. Si tratta di documentazioni filmate in maniera un po’ improvvisata di concerti tenuti nel 1988, nel 1992 e nel 1997. A queste si aggiunge una rara performance di “Into the Dream” registrata nel 1998 in cui Matthew suona anche le tastiere. La qualità audio nel concerto del 1988 non è delle migliori e la telecamera fissa offre semplicemente una panoramica del palco. E’ comunque interessante scoprire la band in questa versione un po’ da liceali. Nel 1992 purtroppo la telecamera fissa, posta in un angolo, non cattura mai Matthew in volto. Le canzoni proposte sembrano adatte ad un party e presentano un tono abbastanza disimpegnato. Le documentazioni del 1998 offrono un duetto fra Matthew al violino e Mathew Kennedy alla chitarra, seguito da una storiellina, raccontata dal cantante in cui risaltano le sue qualità di cabarettista. Molto bella per finire la già citata performance di “Into the Dream” che lascia senza dubbio nell’ascoltatore un velo di nostalgia per questa band decisamente non prolifica ma comunque di qualità.
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