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Per una conoscenza accurata del progressive ci sono nomi fondamentali dei quali proprio non si può fare a meno. Uno di questi è senza ombra di dubbio quello degli Univers Zero. L'ensemble belga capitanato dalla mente acuta del batterista Daniel Denis, infatti, ha scritto pagine imprescindibili di quel filone individuato con il termine "R.I.O.". Dopo quasi trent'anni di onoratissima carriera giunge il primo lavoro dal vivo per questa band e, a giudicare dall'ascolto, è un vuoto che doveva essere decisamente colmato. Già, perché quelle atmosfere oscure, plumbee, cameristiche e, almeno nei tempi più recenti, tecnologiche, vengono ricreate alla grande anche in concerto e colpisce favorevolmente la capacità dei musicisti di coinvolgere emotivamente con una proposta tutt'altro che facile. Anzi, oserei anche dire che questa dimensione live è persino più convincente di quelle in studio degli ultimi anni, rappresentate da album interessanti, ma a cui mancava qualcosa per poter essere avvicinate ai loro capolavori. E invece questo nuovo cd sembra quasi una via di mezzo tra la magnificenza di "Ceux du dehors" e "Heresie" e la personale modernità, però un po' algida, dei pur intriganti "Rhythmix" e "Implosion". Dietro i tamburi Denis fa quello che vuole e trascina compagni di avventura e ascoltatori: l'ascolto ci catapulta verso scenari sonori affascinanti; il sound ripesca dal passato, ma con timbriche estremamente pulite; l'affiatamento dei musicisti è totale; le sensazioni che ci assalgono sono decisamente emozionanti. La musica è incentrata su tentazioni di classica moderna (Stravinskij e Bartok sono sempre stati dei punti di riferimento importanti), si mantiene quell'alone dark tipico del gruppo e insieme ai suoni percussivi di Denis possiamo ascoltare tastiere che ricreano suoni particolari, un basso elettrico ossessivo ma mai frenetico ed una serie di strumenti acustici (oboe, corno inglese, fagotto, clarinetto, sax, violino) che sono ulteriore caratteristica della proposta del gruppo. Come sempre complessi, ma non estremi, gli Univers Zero superano magnificamente questa prova, riuscendo a ricreare quella tensione che è peculiare nella loro musica e a mantenersi distanti da certe "freddezze" evidenziate negli ultimi tempi.
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