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SYLVAN |
Posthumous silence |
ProgRock Records |
2006 |
GER |
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La band neo prog tedesca giunge inesorabilmente alla quinta produzione in 7 anni e probabilmente con “Posthumous Silence” apre un nuovo ciclo musicale. Questo è il primo vero concept dei Sylvan e racchiude in sé tutto quello che si può volere in termini di prog moderno, influenzato dal – indovinate un po’ – ciclo prog-metal alla Dream Theater e Queensryche, ma con uno occhio di riguardo a tutto il new prog inglese. Questa volta la presenza delle tastiere è davvero minimo e l’influenza di certo rock americano che poco ha a che vedere con il prog esce fuori indisturbato nell’insieme della struttura dei brani. Cambi di tempo, più o meno funambolici, chitarre urlanti che ricordano gli ultimi Queensryche sono là a farci capire che cosa potrebbe essere il nuovo ciclo del metal prog e del gruppo. Persino la storia raccontata suona già sentita: un padre trova i diari della figlia e ne conosce la vera vita attraverso emozioni, paure e ricerche. Qualche campanellino suona nella mia testa… mah!
Discreto è il giudizio finale. Un giudizio che Alberto Nucci aveva espresso in passato e che mi sento di sottoscrivere al 100%.
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Marco Del Corno
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