|
RANDOM TOUCH |
A true conductor wears a man |
Token Boy Records |
2007 |
USA |
|
Jazz rock mutante? Elettronica camaleontica? Difficile stabilire l'identità esatta di "A true Conductor Wears Man", ultimo album dei Random Touch, trio americano di sperimentatori impavidi apparentemente intenzionati a scoprire e superare i limiti estremi dell'improvvisazione jazz. Improvvisazione ed elettronica sono le basi che compongono questo cd, basi ostiche e difficili da recepire al primo ascolto ma assolutamente fascinose una volta superato l'impatto iniziale... Ricerca timbrica, elaborazione sonora digitale ed utilizzo del rumore come colore musicale, lo stile dei Random Touch si concentra su una serie di casuali (appunto) combinazioni di elementi ed intuizioni sonore che si svolgono nell'arco di quattordici pezzi strumentali, fantasmagorie ambient-jazz nevrotiche e spigolose, a tratti melodiche a volte cacofoniche. Fanno parte dei Random Touch Christopher Brown, James Day e Scott Hamill: l'attitudine della loro musica sembra quasi sposare certe recenti tendenze micro-elettroniche di un Fennesz al jazz-funky sinuoso di Herbie Hancock, Miles Davis oppure le sperimentazioni spericolate di John Zorn; con buone reminescenze di Morton Subotnick, Brian Eno, Can (riconosciuti dagli stessi R.T. come un'influenza importante, "Future Days" l'hanno ascoltato per bene...), Pere Ubu, esotismi assortiti ed un'atmosfera generale cyber-umoristica spesso tendente a cupezze noir di un certo spessore. La direzione dei Random Touch appare vagamente simile a quella intrapresa da un altro "estremista" sonoro contemporaneo (pur se in ambiti abbastanza differenti), Franck Balestracci, altrove si possono avvertire influenze similitudini importanti con il Frank Zappa più sperimentale e votato al synclavier, come accade ad esempio nel settimo brano del disco, Shelter. Stranamente, questo disco suona meno angoscioso e claustrofobico di quanto si possa immaginare, per quanto non sia certo un'opera particolarmente gioiosa comunica un buona carica di energia visionaria: impegnativo e godibile allo stesso istante, "A True Conductor Wears a Man" è un titolo che non lascia affatto indifferenti e che può soddisfare i cultori della musica d'avanguardia come i jazzofili più estremisti ed avventurosi.
|
Giovanni Carta
Collegamenti
ad altre recensioni |
|