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SIMONE CECCHINI |
Testamento di un poeta |
Demo autoprod. |
2006 |
ITA |
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Simone Cecchini è meglio noto per essere il cantante de Il Bacio Della Medusa ma non tutti conoscono il suo aspetto più cantautoriale e poetico che si materializza in questa raccolta di canzoni. Il canto e la poesia sono due forme di espressione naturali e congeniali per questo artista che riesce a dare voce ai suoi pensieri e a trasmetterci le proprie emozioni con mezzi semplici come la voce accompagnata solo da una chitarra arpeggiata. Questo demo raccoglie quindi una collezione di 8 poesie cantate e musicate, realizzate in un arco di tempo che va dal 1998 al 2006. Si tratta di versi ispirati a momenti personali che evocano visioni malinconiche e che colpiscono per il loro linguaggio semplice, a volte crudo e diretto, a volte delicato, ma fatto sostanzialmente di immagini. I versi si ispirano al rimpianto di un amore lontano, "Donna che ho pianto", all'ideazione di un suicidio romantico, "Testamento di un poeta", a sentimenti di solitudine e rassegnazione che derivano dal fallimento di una vita consumata dall'alcol, "Amara solitudine", ma altre volte sgorgano in maniera inaspettata paesaggi rasserenanti come in "Cielo australe" o in "Sudamerica" o addirittura scherzosi, come in "Strategie economiche dell'alveare". In ogni caso i testi sono molto comunicativi e contribuiscono a creare una specie di contatto umano fra artista e ascoltatore. Come accennato l'impianto musicale è molto povero ma sicuramente la semplicità, l'ingenuità, la sincerità di queste canzoni colpiscono profondamente l'anima di chi le ascolta, soprattutto perché esse rappresentano un mezzo che l'artista usa per parlarci di sé, seppure in maniera indiretta, aprendoci in qualche modo il suo cuore. Se volete sfogliare le pagine di questo diario personale, e ne vale davvero la pena, potete contattare direttamente l'autore. Per quel che mi riguarda mi auguro fortemente che Simone decida prima o poi di ri-arrangiare e registrare in maniera professionale questi pezzi perché potrebbero rappresentare il punto di partenza per un album di progressive rock completo. Forse non era questo lo scopo originario dell'opera, che è di ispirazione puramente cantautoriale, ma secondo me potrebbe essere una maniera per valorizzare al meglio il materiale qui contenuto.
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Jessica Attene
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