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THE KEITH EMERSON TRIO |
The Keith Emerson Trio |
Emersongs |
2015 |
UK |
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Keith Emerson nei primi anni '60 suonava jazz e faceva serate nei club. Esistono registrazioni di questo periodo. Niente di strano, se non fosse che la maggioranza degli estimatori di Emerson pensa che il punto di partenza della sua carriera siano stati i Nice, con in precedenza solo il nebuloso guazzabuglio delle consuete esperienze giovanili necessarie ad arrivare al traguardo progressivo. Una di queste esperienze è miracolosamente immortalata nei ventiquattro minuti di questo CD. La qualità audio è scarsa, diciamolo subito. Si tratta di una registrazione effettuata in presa diretta nel soggiorno dei genitori di Emerson, per cui non ha senso aspettarsi niente di più che delle gracchianti tracce in mono senza dinamica e con la batteria ridotta ad un brusio ritmico di fondo. Bisogna ammettere però che il pianoforte si sente in maniera relativamente accettabile, fatto questo che permette di apprezzare la musica prodotta da un classico trio jazz (sono presenti quindi contrabbasso e batteria) che, nonostante la giovane età, dimostra di avere talento e fantasia. Il modo di suonare di Emerson è già pienamente avvertibile, sia negli standard riarrangiati (devo dire che mi è piaciuta molto "There will never be another you") che nelle due composizioni originali. Nelle sette tracce si passa dal jazz alla Dave Brubeck, al blues, al rock'n'roll, quest'ultimo descritto come un modo imbarazzante per favorire la raccolta di ingaggi e guadagnare qualche soldo. L'album ha una confezione e una grafica scarne ma ben realizzate, con i commenti di Keith Emerson sull'intero lavoro e su ogni traccia. Se le registrazioni fossero state decenti l'album sarebbe stato molto più interessante ma in fondo va bene anche così. Per i fanatici e per i completisti è più che sufficiente.
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Nicola Sulas
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