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Per questa nuova ed attesa uscita Il Segno Del Comando si è ispirato ad uno dei massimi esempi della letteratura esoterica europea, "Il Golem" di Gustav Meyrink, pubblicato in diversi episodi fra il 1913 ed il 1914; quindi un concept differente dal disco d'esordio sia per l'ambientazione, l'antico e magico ghetto ebraico di Praga, che per la vicenda trattata: nel duomo di Praga un uomo scambia per errore il cappello con quello di un intagliatore di pietre preziose del ghetto ripercorrendo la sua vita come in un sogno. Sin dal primo ascolto del disco si mette in risalto un certo mutamento d'atmosfera nei brani come un diverso orientamento musicale del gruppo: se l'esordio poteva essere interpretato un pò come un gesto d'amore verso certe soluzioni tipicamente anni '70 per "Der Golem" il discorso si fa leggermente più complesso in quanto la musica sembra volersi allontanarsi almeno in parte dai seventies per raggiungere una dimensione rock più moderna ed accattivante rispetto al passato. Quindi ci troviam di fronte ad un gruppo parzialmente rinnovato, anche nella line-up, formata da 4/5 dei componenti dei Malombra... e direi che si sente proprio! Personalmente ho apprezzato soprattutto quei brani maggiormente legati al tipico progressive oscuro dell'esordio, realmente paurosi ed impressionanti nel loro scarno ed essenziale incedere mentre, pur mantenendosi su livelli accettabili, nei restanti brani (fatta eccezione la potente ed articolata "Komplott Charousek") si avverte a mio avviso un leggero calo di tensione che comunque non inficia più di tanto il buon risultato finale.
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