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OSIRIS Live - tales of the divers Musea 2010 BAH

Agli appassionati di progressive il nome Osiris dirà sicuramente qualcosa non fosse altro perché hanno la particolarità di giungere dal Bahrein. Il fatto oggi può non sorprendere, abituati come siamo a scoprire gruppi “progressive” provenienti dai luoghi più disparati, ma gli Osiris pubblicarono album già nei primi anni ottanta quando tutto era più difficoltoso non solo per le band, ma anche per cultori e “cacciatori” di lavori “esotici”.
“Tales of the divers” è il primo “concept” elaborato dal gruppo e fu registrato con mezzi tecnici limitati al Gulf Hotel nel 1985. I nastri finirono però nel dimenticatoio per l’impossibilità della loro pubblicazione.
La recente scomparsa di uno dei membri fondatori, Khalid Al Motawa, ed il desiderio degli altri di rendergli omaggio, ha fatto sì che la registrazione fosse recuperata, restaurata con le moderne tecnologie (anche se l’impatto live dell’esibizione è quasi completamente sparita) e ora disponibile all’ascolto grazie alla sempre attenta Musea.
Il tema all’origine dell’album è la dura vita dei pescatori di perle che, con poca attrezzatura e molto coraggio, si dedicano a questo difficile lavoro. Sono 12 i brevi brani (uniti fra loro a formare un’unica suite) creati per narrare (più con la musica che non con i testi) le vicende di questi uomini che salutano i propri cari per raggiungere con le imbarcazioni i luoghi dell’immersione (“Set the sails”; “The deep”) fino al sospirato ritorno a casa (“Home at last”) dopo aver superato tutte le difficoltà del lungo periodo in mare (“The storm”). Una chiara matrice musicale anglosassone (le delicate trame alla Camel, gli assoli frequenti di chitarra, gli ampi spazi acustici, momenti strumentali che ricordano il new prog britannico di quegli anni) si interseca con la tradizione musicale del Bahrein (alcuni pezzi sono tratti da poesie o da ritmi tribali arabi) in un connubio intrigante ed originale. Sicuramente penalizzati dalla resa sonora, il gruppo fa comunque del proprio meglio, le idee sono ampiamente utilizzate a livelli anche migliori di quello dei “nostri”, malgrado ciò non mi sento di bocciare lo sforzo della band in questa datata prova live. Album dunque più per coloro che già li conoscono, piuttosto che destinato a chi li vuole incontrare per la prima volta. Per costoro forse più indicati il recente (2007) “Visions from the past” oppure “Myths and legends” (1985, ma Musea 1995).


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Valentino Butti

Collegamenti ad altre recensioni

OSIRIS Osiris 1983 (Musea 1996) 
OSIRIS Myths & legends 1985 (Musea 1995) 
OSIRIS Reflections 1989 
OSIRIS Beyond control: live 2002 
OSIRIS Visions from the past 2007 
OSIRIS Take a closer look 2020 

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