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ANEKDOTEN |
From within |
Virta |
1999 |
SVE |
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Ora possiamo finalmente chiudere gli occhi. Gli Anekdoten sono ormai un'entità che mai, fino ad ora, era così forte, intensa eppure invisibile. Il movimento impercettibile della loro atmosfera riduce le dissonanze passate ad una nuova furia più conscia e aperta. Le dolci febbri di "Book of hours" e "Wheel" sono il panorama dell'intero album espandendosi come una simbiosi. Questi musicisti così miti, vengono come posseduti da un'anima che compositivamente volge al tragico privandoli però di una reale fine. Quel soave sussurro di mellotron pregna per sempre l'ascolto ricordandoci i sospesi Landberk nelle loro piccole poesie. Questo è il loro album più maturo, senza togliere niente agli altri ovviamente, che riesce a mediare le sonorità seventies degli esordi a quelle increspature sonore che ci portava il secondo "nucleo". Il lungo tempo di riflessione è qui tradotto in immortalità come "Hole", "The sun absolute" che mi hanno condotto ai confini di me stesso o "For someone", irreale ninnananna che conclude questo racconto, dubbioso tra sogno e dura realtà. Di fronte a tutto questo le mie parole, qui esposte, si disperdono inevitabilmente.
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Gerald Crich
Collegamenti
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