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THE BOLLENBERG EXPERIENCE If only stones could speak Musea 2002

Immagino che non siano tantissime in Italia le persone che conoscono John "Bo Bo" Bollenberg, giornalista musicale già autore di diversi ed interessanti articoli per alcune riviste musicali e corrispondente per la rivista Nobody's Land. La Musea con questa nuova pubblicazione permette al simpatico "Bo Bo" di esordire su disco come cantante ed autore di buona parte dei brani e di essere supportato da un cast di tutto rispetto comprendente alcuni bei nomi della scena prog come Rick Wakeman, Roine Stolt, Pär Lindh e Jordan Rudess. Il risultato ottenuto dagli sforzi creativi di Bollenberg, come forse era facile immaginare, si orientano in gran misura sul classico rock progressivo melodico, molto sinfonico e pomposo, caratterizzato in maniera significativa dalla presenza di elementi musicali che rimandano al folklore medievale in linea con il tema centrale dell'opera basato sui miti e le leggende di Brugge, antica città belga e luogo natale di Bollenberg. Come altri dischi usciti recentemente questo lavoro soffre di una certa mancanza di contenuti reali che vadano al di là della solita rielaborazione di tematiche musicali a noi ben note... non che stia parlando di un esordio particolarmente disastroso, sia chiaro, questo disco i suoi momenti piacevoli li può vantare, eppure più di una volta si ha l'impressione di ascoltare un lavoro concepito con qualche leggerezza di troppo. La registrazione e la produzione in generale non lasciano particolarmente soddisfatti ed era lecito aspettarsi qualcosina di più almeno per quanto riguarda i suoni. Certe trovate musicali inoltre mi hanno lasciato alquanto perplesso, evidentemente Bollenberg ha voluto forzare un po' troppo il suo senso dell'umorismo con il risultato di rendere irritanti ed approssimativi alcuni brani potenzialmente di buona fattura. Ed il difetto principale di "If only stones could speak" purtroppo è proprio da ricercare nel cantato perché per quanto Bollenberg ci abbia messo tutto l'impegno possibile il suo talento come vocalist appare del tutto trascurabile.

 

Giovanni Carta

Collegamenti ad altre recensioni

PÄR LINDH & BJÖRN JOHANSSON Bilbo 1996 
PÄR LINDH & BJÖRN JOHANSSON Dreamsongs from Middle Earth 2004 
ROINE STOLT Hydrophonia 1998 
ROINE STOLT Wall Street voodoo 2005 
THE NEW GROVE PROJECT Brill 2005 

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