David ci aveva abituato a degli album ricchi di effetti sonori stranissimi, spesso al limite dell'ascoltabilità, che gli avevano valso il titolo di scienziato pazzo del Prog; questa sua pazzia non poteva tra l'altro non attirare un altro matterello come Patrick Moraz, col quale c'è stat oun proficuo rapporto di collaborazione in passato. Questo disco invece spiazzerà quanti si aspettavano qualcosa di simile in quanto si tratta della registrazione, quasi senza taglie e sicuramente senza overdubs, di un concerto che il nostro ha effettuato a Londra (nell'ambito di uno UK Tour) ed imperniato unicamente sulla chitarra acustica. Si tratta in effetti di 12 brevi composizioni acustiche di stampo piuttosto classico, d'atmosfera e ben realizzate, che poco hanno della pazzia per cui conoscevamo il buon David. L'album dura solo 37 minuti, quindi non c'è neanche richio di appallamento, le composizioni sono molto delicate e rilassanti, senonché molto brevi: ogni brano dura non più di 3 minuti e, se si considera che spesso c'è un'introduzione parlata al brano, con relativi applausi al suo termine, si può intuire che di musica c'è ben poco in questo disco. Si tratta quasi di un'esibizione fatta nel salotto di casa davanti a pochi amici; il sapore è questo... e non è detto che sia negativo.