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DAVID BAGSBY |
Hallucinographs |
Esotericity Music |
2006 |
USA |
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Descritto da qualcuno come una sorta di genio, David Bagsby può vantarsi di aver sollevato con la sua musica gli entusiasmi di artisti del calibro di Ian Anderson, Kerry Livgren, Dave Stewart e Patrick Moraz... Ora, dopo l'ennesimo ascolto di "Hallucinographs", mi sembra lecito sollevare qualche piccola perplessità... Come un novello Todd Rundgren (a cui è dedicato proprio questo cd), Bagsby ha sempre personalmente curato le sue uscite, dalla produzione alla composizione, e la prolificità non può fargli sicuramente difetto visto il buon numero di lavori pubblicati in questi ultimi dieci anni. A suo modo, Bagsby ha esplorato le diverse sfaccettature della musica elettronica ed ha cercato di sperimentare nuove strade musicali ed espressive, talvolta anche in maniera estrema come accade in questa sua ultimissima opera, "Hallucinographs", oltre sessanta minuti di sola improvvisazione strumentale eseguita con il solo ausilio di un sintetizzatore Korg e relativi campionamenti. Dunque, quattro lunghe composizioni improvvisate al synth non possono sicuramente rappresentare una passeggiata per ogni appassionato di musica, specialmente se dominate da un senso di follia esasperata quanto provocatoria ed (auto)ironica: l'impressione è quella di un lungo collage di impressioni musicali più o meno caotiche, in effetti Bagsby sembra voler ad ogni costo oltrepassare i limiti della sopportabilità, almeno per l'ascoltatore meno preparato. Seguendo il principio di una frammentazione musicale continua e ciclica, "Hallucinographs" mescola e rigetta elementi di musica elettronica, rock "digitale", techno-house, ambient, pseudo avanguardia contemporanea ed altre diverse entità musicali più o meno aliene, in una continua alterazione ed intromissione di ritmi, suoni distorti e campionamenti. Decisamente e volutamente assurdo e sgangherato, "Hallucinographs" a tratti può ricordare certe estrosità zappiane (in particolare il gusto per il collage sonoro), in alcuni momenti sembra davvero quasi di sentire la mancanza di un synclavier in questo cd... Peccato che la qualità audio di "Hallucinographs" non sia particolarmente all'altezza delle ambizioni del suo creatore, anche se in realtà l'effetto allucinografo è compromesso dalla durata stessa del cd, sessanta minuti sono probabilmente troppi e diventa davvero difficile seguire con attenzione e continuità i contorti percorsi musicali di Bagsby... Comunque, se siete alla ricerca di emozioni forti oppure volete ascoltare qualcosa di decisamente inconsueto, "Hallucinographs" può essere una buona soluzione...
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Giovanni Carta
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