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DAVID BAGSBY |
The Genesis variations |
autoprod. |
2007 |
USA |
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Un tributo? Un omaggio? Un atto d’amore? Un divertimento? Un gioco? Una stravaganza? Una provocazione? Un’opera musicale dettata dalla passione? Un esercizio di stile? Davvero difficile definire questo prodotto il cui titolo, in realtà, dice già tutto…E il tutto sta in quel nome. Genesis. Forse il gruppo più amato dagli appassionati di progressive rock. Un gruppo che ha fatto scuola e ha scritto la storia con quelle pagine magiche, incantate e irripetibili che vanno da “Trespass” a “Seconds out”. Un gruppo che vanta tutt’oggi un numero incredibile di imitatori e di tentativi (spesso miseramente falliti) di clonazione. Ma con questo cd David Bagsby vuole andare ben oltre l’imitazione; vuole realizzare qualcosa di ben diverso da un lavoro in cui i Genesis siano la principale fonte di ispirazione. L’album contiene infatti un’ora ricca di variazioni su celebri temi dei Genesis del periodo d’oro. Parte il cd e viene inevitabilmente da pensare: “ma cos’è? Una nuova versione di ‘Dance on a volcano’?”. No. E’ semplicemente Bagsby che con le sue tastiere parte da “Dance on a volcano”e ci offre una sua variazione, una proposta particolare, non una cover, ma un lavoro di rilettura, di ripresa, di nuovi svolgimenti, di rifinitura, di taglia e cuci estroso e particolare. E così sfilano via via una serie di citazioni: “In the cage”, “Can-utility and the coastliners”, “Dancing with the moonlit knight”, “Cinema show”, “Apocalypse in 9/8” e tantissime altre che vi sfido a scoprire; spesso mischiate l’una nell’altra, in un bombardamento continuo di temi, di solos ed estratti, ripresi e riarrangiati dal musicista statunitense. Una “navata d’abbondanza” di sonorità, stili, essenze ed espressioni tipiche di quel mondo Genesis che ancora oggi è nel cuore di tantissimi appassionati. Perché questo è un lavoro fatto con il cuore e da ascoltare con il cuore e, sempre con il cuore, da amare o odiare in tutto e per tutto... Potete anche trovarci tutte le ingenuità che volete, io, da genesisiano incallito, lo amo visceralmente.
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Peppe di Spirito
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