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I Little Tragedies sono l'unico gruppo di Prog sinfonico attualmente esistente in Russia, a quanto pare. Sono giunti al loro terzo album, sempre guidati dal cantante/tastierista e compositore Gennady Ilyin (in effetti il gruppo vero e proprio è formato da due elementi). Il disco è piuttosto interessante in quanto è vero che trattasi di Prog sinfonico, ma sono senz'altro riconoscibili le influenze etniche del gruppo, più che altro riconducibili alla scuola della musica classica contemporanea russa che ha in Stravinskij il compositore più noto al grosso pubblico. L'album si struttura su 10 composizioni di non lunga durata ma piuttosto articolate nella loro struttura, con una predominanza delle tastiere che, affiancate da un cantato quasi mai veramente cantato (che forse rappresenta il punto dolente del CD), snodano i loro temi su ritmiche classicheggianti, come detto, su ritmiche sovente molto pacate, quasi misteriose, non disdegnando tuttavia slanci e accelerazioni, con atmosfere ampie che tuttavia ritornano quasi immediatamente ad esprimersi sottovoce. Si tratta di un disco che piace al primo ascolto, a mio giudizio: è un'opera complessa ma non troppo ostica, una sinfonia divisa in 10 movimenti (anche se strutturalmente non è così) che può invogliare l'ascoltatore Prog ad andare al di là del suo semplice ascolto e a ricercarne le influenze; tutto ciò però dopo essersi gustato adeguatamente questo gruppo di cui, personalmente, non mancherò di informarmi ulteriormente in futuro.
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