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Fiero nel perseguimento dei suoi obiettivi (che talvolta appaiono come una sorta di masturbazione mentale), Fripp rinuncia all'apporto di Levin e Bruford per questo nuovo disco del Re Cremisi ma rinuncia anche a una parte della ricchezza sonora che caratterizzava il precedente "Thrak". A volte quest'album sembra proprio povero in tal senso, ma soprattutto appare povero di idee concrete, qualcosa che vada al di là di un mostrare i muscoli e di una (finta) operazione di ricerca sonora che non porta a granché di buono. E poi... che brutte sonorità....
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