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Si corre il rischio con un album come questo di voler fare per forza una recensione entusiastica, ansiosi di apparire intelligenti e musicalmente aperti. Beh... cavalcherò la tigre, questa volta: il nuovo album pieno dei CRIMSON (dopo l'assaggio di "Vrooom" dell'autunno scorso) risponde appieno alle attese, e forse va anche più in là. La storica creatura di Robert Fripp sforna un set di canzoni caratterizzata dalla spaventosa potenza e precisione strumentale della nuova line-up. La ricordo, per i più disattenti: Fripp e Adrian Belew alle chitarre, Tony Levin e Trey Gunn al basso e stick, Bill Bruford e Pat Mastellotto (ex-Mister Mister) alle batterie. L'avvio del CD è quasi pauroso: dopo la riproposta di "Vrooom" (già sul mini-CD, così come altri 3 pezzi), è la volta della autocelebraliva ed autoironica "Dinosaur", introdotta molto significativamente da un Mellotron, e della dolcissima "Walking on air", prima della tribale "B'boom" e "Thrak", nelle quali la potenza ritmica del gruppo riceve la sua consacrazione. La parte centrale dell'album offre momenti di alleggerimento (vedi il pezzo new wave "People"), prima del finale con "Sex sleep eat drink dream" (utilizzata in Inghilterra per la pubblicità di un deodorante...!), dove ritroviamo il cantato stralunato di Belew, e con la ripetizione di "Vrooom", in una versione piuttosto differente dalla prima (denominata... "Vrooom Vrooom"). Un album che arriva dopo un'attesa effettiva di 11 anni, ma si potrebbe dire che l'attendevamo da 21 anni, tanti quanti ne sono passati dal mitico "Red". Basta così...: potrei scrivere pagine intere sui Crimson e su questo disco, ma già so che questa recensione è inutile: se il CD v'interessa, già l'avrete nella vostra teca...
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