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FAR CORNER |
Far corner |
Cuneiform Records |
2004 |
USA |
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Dietro a questo progetto, un quartetto strumentale del Wisconsin, troviamo lo zampino del bassista William Kopecky, già attivo in gruppi quali Kopecky e Parallel Mind. La band è completata da Angela Shmidt al violoncello, Craig Walkner alle percussioni e Dan Maske alle tastiere (soprattutto pianoforte). A dispetto dell'assetto strumentale piuttosto essenziale, le composizioni, seppur scarne, si rivelano piuttosto complesse ed intricate. Abbiamo in pratica un intreccio di diversi strumenti che rivestono contemporaneamente un ruolo solistico, gestiti con grande padronanza e fantasia da musicisti preparati ed affiatati. Ne risulta una serie di composizioni dinamiche ed aperte, di matrice sinfonica, con un'attitudine da musica da camera. Non vi sono temi musicali unitari e l'insieme sonoro appare piuttosto frammentato. In particolare alla band piace chiamare in causa, per quanto riguarda le proprie principali influenze stilistiche, artisti di musica contemporanea quali Igor Stravinsky, che in realtà non riesco molto a percepire fra le note di questo valido CD, e Béla Bartók. In realtà non ascoltiamo affatto un grande lavoro orchestrale per una sinfonia, ma una buona performance di un quartetto da camera, con influenze progressive (penso ad EL&P e Present), che non disdegna l'utilizzo di strumenti elettrici. Molto valido il lavoro percussionistico, per cui la sezione ritmica, supportata da un basso piuttosto svincolato ed indipendente, in stile jazz, non effettua un semplice supporto di accompagnamento ma partecipa attivamente sottolineando i vari passaggi d'umore. Il ruolo predominante è quindi giocato dagli intrecciati dialoghi fra il pianoforte martellante ed il violoncello. Le atmosfere sono sostanzialmente oscure e sinistre ed il gruppo gioca proprio su questi stati d'animo cercando di creare un'atmosfera di continua tensione. La prima parte della suite "Something Out There" è costituita addirittura da una serie di stimoli sonori che lasciano l'ascoltatore in piena suspence per circa 6 minuti, finché non si entra all'improvviso nel cuore della movimentata composizione. Il risultato piace ed il CD è sicuramente da considerarsi di valore, anche se alla lunga potrebbe risultare per qualcuno un po' snervante.
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Jessica Attene
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