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KOPECKY |
Serpentine kaleidoscope |
Cyclops |
2000 |
USA |
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Sembrerebbe che se un gruppo e colto da ispirazione Crimsoniana debba per forza farlo esasperando la visione di Red e sfogando aggressività allo stato brado. Non pretendo un'illuminazione alla "Island" ma credo che il suono del Re vada catalizzato in modo più ampio per non rischiare di voler modernizzare una concezione che possedeva allora il suo unico valore. Questo semplicemente per consigliare uno sguardo che vada oltre l'impatto così detto sonoro. Inizialmente (Kopecky, 97 Mellow) il trio cercava delle variazione compositive bilanciando l'aggressività di basso e batteria ad un sitar ipnotico creando un'atmosfera decisamente scura. Questo nuovo capitolo segue quella filosofia premendo ulteriormente sulla distorsione di chitarra. La sonorità di base e i riff sono tendenzialmente metal e gli echi così distorti sembrano pervadere l'intera visione del brano limitando qualsiasi spiraglio. Il risultato è primordiale, ossessivo, contorto su se stesso. Purtroppo non ci sono grandi sorprese ma solo una rapida scarica di adrenalina al termine della quale forse non rimane che una sensazione confusa.
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Gerald Crich
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