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La Polonia non è certo un paese che vanta una florida tradizione nel campo del rock progressivo (giusto qualche nome negli anni settanta, come RSC, Niemen, SBB, Exodus), eppure sembra che attorno a questo tipo di musica si stia creando un certo fermento, visto il ritmo piuttosto regolare con cui ultimamente vanno succedendosi nuove produzioni in questo settore. Principale artefice dell'improvviso cambio di tendenza l'etichetta Ars Mundi, che dopo aver strappato gli ottimi Collage alla ormai defunta SI Music ed aver prodotto l'opera prima degli Annalist, ci propone questo interessantissimo esordio dei QUIDAM, band di sei elementi composta per un terzo da esponenti del gentil sesso. Il loro è un disco nel quale assoluta protagonista è la Melodia, di quella con la M maiuscola, e con essa la limpida voce della bella Emila Derkowska, capace di ammaliare con le sue dolci evoluzioni (in lingua madre) nonché di lanciarsi in impervie escursioni sulle tracce di "The great gig in the sky". Non da meno comunque la componente strumentale, gradevolissima commistione tra suoni acustici e componenti elettriche che a tratti ricorda vagamente le soluzioni impiegate dai Camel in "The snow goose", capolavoro del rock impostato sugli schemi della classica. Al fine di legittimare ulteriormente il paragone in questione è poi facile individuare le evidenti somiglianze tra la chitarra piangente di Maciek Meller, axeman eccellentemente dotato, e quelle di Andy Latimer e David Gilmour. L'impressione che si ha è quella di trovarsi di fronte ad un ottimo CD, registrato con la dovuta perizia ed arrangiato con il piglio e la sicurezza del gruppo veterano; un CD che non potrà non soddisfare tutti coloro che amano la componente più melodica e romantica del rock progressivo.
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