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Quante volte vi č capitato, ascoltando un disco, di sentirvi catapultati nel passato? Di rivivere e assaporare periodi ormai lontani? Di sicuro molte. E quante volte, invece, avete avuto la sensazione che il tempo non sia mai trascorso? Probabilmente qualcuna in meno. Beh, i nostri cari amici dell'Ungheria ci regalano quest'opportunitŕ. Autori del piů bel disco di prog sinfonico ungherese (nonché uno dei migliori dell'Est Europa in generale), i Solaris tornano in campo, dopo 30 anni esatti da quella pubblicazione, con un continuum della stessa: “Marsbeli Kronikak II”. Qui ritroviamo piů o meno la medesima line up di allora con Laszlo Gomor (batteria), Robert Erdesz (tastiere) e Attila Kollar (flauto). Csaba Bogdan (chitarra) ha ormai preso il posto del defunto Istvan Cziglan e Attila Seres (basso) sostituisce Tamas Pocs. Anche in questo caso, il disco si apre con una lodevole suite in 7 movimenti che sembra proprio essere il continuo della precedente, presente in “Marsbeli Kronikak”. Le similitudini con le cronache marziane dell'84 saltano subito all'occhio grazie ad una cover sullo stesso stile della prima: viene riproposto lo scenario fantascientifico di allora, che si lascerebbe osservare per ore, fino a trovare un dettaglio anche minimo sfuggito fino a quel momento. Differente, invece, č la scelta cromatica: si č passati da un azzurro idealista ed estroverso ad un rosso audace e passionale, romantico e combattivo, proprio come il contenuto di questo bel disco. Sebbene l'impronta sia sempre di matrice futuristica, “Marsbeli Kronikak II” vanta numerose parti melodiche. E' sorprendente l'accostamento di sintetizzatori a strumenti tipici della musica folk, quali il flauto e il violino e la presenza di voci femminili (quella di Ullmann Zsuzsa in particolar modo) accompagnate dalla chitarra acustica e dal piano. Operazione di certo non semplice e con un elevato margine di rischio; lo stesso che si puň riscontrare, ad esempio, nell'abbinare dolce e salato o antico e moderno. Il risultato č soddisfacente solo quando alla base si ha gusto, coraggio e professionalitŕ; tutte doti di cui i Solaris son provvisti e “Marsbeli Kronikak II”, costruito su queste stesse fondamenta, riesce ad incastonare perfettamente suoni moderni e futuristici con melodie dolci e malinconiche, e a narrare vicende spaziali con tono pacato e fiabesco. A questo punto, l'unica domanda che sento di pormi č: uscirŕ mai un “Marsbeli Kronikak III”? Chissŕ, speriamo solo di non dover attendere altri 30 anni.
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