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Questo può essere definito il primo vero CD per gli scozzesi ABEL GANZ, i tre precedenti non essendo che ristampe di demo-tapes, l'ultimo dei quali uscito nel 1988. Pur essendo un'occasione del genere non è che il risultato possa dirsi proprio soddisfacente: altre cose quel "Gratuitous flash" o anche l'ultimo "Dangers of strangers". "The defeaning silence" soffre innanzi tutto di un grosso difetto, ovvero una registrazione che potremmo definire scadente anche per un demo-tape. Fin dalle prime note di "Look at me now" sembra veramente che il gruppo abbia realizzato questo CD in uno studio situato in fondo al mare. Per ciò che riguarda la musica, il giudizio non può essere di molto migliore, visto che i 7 brani dell'album solo a tratti ricordano la produzione passata, come la buona "Serendipity" e la discreta "The radicai departs", ma ciò che viene aggiunto di nuovo non è di certo particolarmente interessante. Di buono ci sono certe parti di tastiere (suonate da Stuart Clyde) che possono far sognare gli amanti del new Prog inglese, ma il resto, la costruzione dei brani, gli arrangiamenti, non rappresenta una nota granché positiva. A parte la registrazione, come detto, non si può parlare di un disco brutto, ad ogni modo... non completamente, per lo meno; si trattasse di un gruppo nuovo potremmo dire che viene sfiorata la sufficienza, ma dagli ABEL GANZ ci aspettiamo di più, ovviamente.
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