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ELLESMERE Livesmere AMS Records 2022 ITA

È uscito ormai da qualche mese il primo live degli Ellesmere, il progetto principale del bassista romano Roberto Vitelli. Un live piuttosto atipico in quanto proveniente, per lo più, da due location diverse, il “Progressivamente Festival” del settembre 2019 al “Planet Live Club” di Roma e presso “Lo Sciamano” nel dicembre dello stesso anno. La formazione che accompagnava Vitelli nelle due occasioni è quasi la stessa con qualche eccezione: alla batteria avevamo Daniele Pomo, alle tastiere Fabio Bonuglia ed alla voce Giorgio Pizzala in entrambe le circostanze, mentre Giacomo Anselmi era il chitarrista al “Planet” con Paolo Carnelli al piano ed all’organo; a “Lo Sciamano” invece il chitarrista era Valerio Cesarini con Alex Mevi al flauto.
Alla set-list che prevedeva l’esecuzione quasi integrale dei primi due album della band, e cioè “Les châteaux de la Loire” e “From sea and beyond”, vengono aggiunti due pezzi inediti (sempre dal vivo), “Rain to come” e “Nightfall”. Due “live-set” profondamente diversi: gli otto brani di “Les châteaux…” (più un altro presente nel secondo cd) vivono per lo più di atmosfere bucoliche, quasi rinascimentali, contraddistinte dalla strumentazione acustica. Mi piace interpretare la composizione come una lunga, ininterrotta suite in cui il lento fluire del fiume accarezza i castelli che si trovano sul suo cammino.
Tra i vari brani proposti, menzione particolare per “Sully sur Loire” con gli arpeggi della chitarra a 12 corde ad accompagnare gli splendidi vocalizzi della band. Davvero un gioiellino. Il primo cd si chiude con “Rain to come”, piuttosto brioso e dal buon appeal, forse un poco penalizzato da una registrazione non ottimale e con la sperimentale “Nightfall” che vede all’opera il flauto di John Hackett. Il secondo cd ripropone quattro brani da “From sea…” oltre a “The ancient samovar” estratto dal disco d’esordio. Al “Planet” esce fuori prepotente l’anima rock del gruppo. Un live infuocato, “grezzo” a volte, ma decisamente coinvolgente con una trascinante versione di “Marine extravaganza” e una altrettanto vigorosa di “The schooner”. Bella pure l’esecuzione di “Runaway” e della sinfonica “Time, life again.
Insomma, un bel documento delle performance live della band, in attesa che anche “Wyrd” possa essere eseguito dal vivo e di un nuovo album di inediti in studio.



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Valentino Butti

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