|
CANTINA SOCIALE |
Balene |
Electromantic |
2002 |
ITA |
|
L'album d'esordio degli astigiani Cantina Sociale (omaggio a una delle più importanti terre del vino nostrane, a quanto pare) si presenta piuttosto bene. La produzione di Beppe Crovella si fa sentire, sia a livello strumentale (con gli inserti di Hammond e Mellotron) che a livello di riconoscibilità di un certo marchio di fabbrica. Ad ogni modo "Balene" è un album equilibrato, in cui sono presenti tutti gli elementi del Progressive classico ma senza essere ingabbiati in stereotipi castranti. Il cantato di Iano Nicolò è molto teatrale e a tratti ricorda (volutamente credo) Demetrio Stratos, con delle liriche libere ed espressive, sicuramente protagonista della scena ma senza sovrastare l'importanza della musica, anzi... muovendosi in autentica simbiosi con essa. A parte quella sopra enunciata (comunque molto flebile), non saprei portare altri esempi di riferimenti più o meno espliciti cui accostare questo disco se non, in linea generale, il Prog italiano dei '70s, con un'espressività musicale che talvolta sembrerebbe prendersi troppo sul serio ma che non raggiunge (né scade in essa) l'eccessiva concettualità della proposta. Le 7 canzoni di "Balene" scorrono via in modo tranquillo, senza molti sussulti, mantenendo tutto sommato sempre lo stesso incedere; ma non si deve pensare a un album monotono, poiché comunque la musica è un caleidoscopio perennemente cangiante che offre di continuo di che stupirsi, minuto dopo minuto, con ottime scelte armoniche e di soluzioni sonore.
|
Alberto Nucci
Collegamenti
ad altre recensioni |
|