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A scuola spesso ci dicevano che non importa far le cose benissimo, quel che conta è l'impegno. I gallesi Ezra di impegno ce ne mettono, bisogna riconoscerlo. Con queso nuovo album cercano di abbandonare certe sonorità hard un po' stantie in favore di qualcosa che aggiunge più di un tocco di psichedelia anni '60 (Beatles, Grateful Dead, Jefferson Airplane...) alla pur presente intelaiatura originaria del gruppo (più un tocco di new Prog). Il risultato è a tratti molto interessante e quanto meno invoglia all'ascolto anche chi storce il naso su questi gruppi un po' troppo metallici. Non gridiamo al miracolo, ma segnaliamo un buon disco...
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