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Piacevole sorpresa questo duo franco-scandinavo; già la copertina è un buon aperitivo, ma ciò che scaturisce dal cd è un impasto sonoro fresco e soave: romantico come solo "Wind & wuthering" ha saputo essere e solare come un album degli Yes. La musica di questi CM è basata principalmente sulle sapienti mani di Cyrille Verdeaux, sublime tastierista dal bel passato: ogni traccia ci conquista come un quadro di Van Gogh: il virtuosismo pianistico di "Time skater (part 2)", impreziosito dall'eccelsa presenza dello special guest Dan Lax (violino), è fantastico, uno di quei brani strumentali che, in concerto, fanno esplodere la platea dopo averla tenuta con il fiato sospeso. Cosa dire poi di "Farther beyong"? Un intro Cheyenne alla Robbie Robertson ci porta al di là dell'Atlantico per poi deliziarci con una cascata di suoni da... Niagara: splendida rincorsa tra tastiere e violino degna di Robin Hood e la sua foresta, corredato da un'ottima base ritmica. Le parti cantate vedono spesso al microfono Admuson: sicuramente soddisfacente la sua prova in stile Pavlov's Dog. Cos'altro aggiungere: in alcuni momenti ci avviciniamo ai Marillion di "Clutching at straws", in altri c'è una strizzatina d'occhio al mondo arabo, mentre altrove ("Reflexions") scrutiamo Tokyo e dintorni. Non crediate di affrontare le elucubrazioni mentali dell'ennesimo tastierista, la solita nebbia in Val Padana, perché dall'alto di quest'opera si può osservare uno splendido paesaggio. Non sarà il Gianicolo di Roma, però dalla Tour Eiffel, la Ville Lumière non è poi così male...
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