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Arne Schäfer continua a districarsi tra i suoi due progetti Versus X e Apogee. Se con i primi mostra l’amore verso un progressive romantico dagli eleganti momenti pianistici, con i secondi porta avanti un discorso molto più vicino ad un classicissimo rock sinfonico con le tastiere in netta evidenza. Il nuovo album a nome Apogee, "The Garden of Delights", ne è la migliore dimostrazione: Schäfer canta e suona tastiere, chitarre e basso ed è accompagnato da Uwe Völlmar alla batteria. Il cd si snoda attraverso quattro composizioni dall’elevatissimo minutaggio (ennesima conferma che il musicista tedesco ama cimentarsi sulle lunghe distanze), più un breve brano strumentale per chitarra acustica. Cambi di tempo, cavalcate strumentali, improvvise aperture con sonorità di mellotron a dettare serene atmosfere e melodie vocali ben congeniate riempiono alla meglio quest’album. Il duo tedesco non pretende di risultare all’avanguardia, né intende agire attraverso virtuosismi tecnici, ma cerca semplicemente di proporre un rock sinfonico attraente. Ci riesce a metà: le composizioni sono gradevoli, si sviluppano con un certo buon gusto e bisogna ammettere che i momenti più classicheggianti (specie nella title-track che apre il cd) sono davvero di notevolissima fattura, ma settantuno minuti di questa musica sono forse un po’ troppi ed una certa ripetitività negli schemi si avverte. Se l’album avesse avuto una durata più contenuta l’avrei anche giudicato come molto buono; così com’è non va oltre una pur pienissima sufficienza.
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