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YETI RAIN |
Discarnate |
Unicorn Digital |
2007 |
USA |
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Al giorno d'oggi sembra abbastanza raro trovare una label prog disposta ad avventurarsi in territori ambientali-sperimentali dai tratti sonori prettamente dark ed esoterici, anche la Musea seppur piuttosto attiva nel campo della musica elettronica con la sub label Dreaming non ha mai osato approfondire determinate tematiche musicali... La Unicorn sembra dunque intenzionata a risolvere quest'attuale mancanza di oscurità nel panorama prog con il disco d'esordio degli Yeti Rain, "Discarnate", ovvero il primo frutto nato dalla collaborazione fra Roger Ebner, già attivo in ambito psichedelico-sperimentale con gli Ovadya e la Snarling Adjective Convention, ed il bassista William Kopecky; quest'ultimo sicuramente non ha bisogno di presentazioni... Inizialmente mi aveva piuttosto incuriosito il coinvolgimento di un fratello Kopecky all'interno di un progetto radicale e sostanzialmente anti melodico come "Discarnate", comunque tanto di cappello per il coraggio di mettersi in gioco... La peculiarità di questo cd è da rintracciare in modo particolare nell'utilizzo degli strumenti a fiato elettronici di Roger Ebner affiancato ai loops penetranti ed ipnotici del basso di Kopecky, il risultato è una musica dronica, mistica e rituale, performance allucinata ed ambigua a metà fra un incubo cosmico ed un l'illuminazione primordiale. L'ascolto di "Discarnate" non può comunque farci gridare al miracolo, più o meno siamo sempre dalle parti dell'ambient-drone etnico alla Robert Rich, il tocco fretless di Kopecky comunque dà all'intera opera un retrogusto vagamente jazzato ed esotico discretamente godibile, per certi versi non siamo neanche troppo distanti dai lavori targati ECM più vicini all'ambient. Gli amanti della musica ambientale e sperimentale troveranno così delle buone ragioni per godere di questo disco, come anche i lettori più curiosi di Arlequins desiderosi di nuove esperienze...
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Giovanni Carta
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