Bell'esempio di operazione musicale trasversale e camaleontica in cui l'arcano fascino di suggestioni antiche e mistiche si incontrano con il gusto sonoro moderno delle più avanzate tecnologie, "Conundrum" è un altro progetto-esperimento nato sotto l'ala protettrice della DiN di Ian Boddy. L'incontro fra due forti personalità come Klaus Hoffmann-Hoock e Bernhard Wostheinrich ha dato vita ad una serie di intense improvvisazioni sonore dalle quali è derivata una musica piuttosto singolare, accostabile ad una sorta di raga-ambient-psichedelico a tinte pastello: nelle giuste condizioni mentali "Conundrum" può essere benissimo il veicolo adatto per raggiungere la sensazione di un illuminante stato di trance meditativo... L'esperienza di Hoffmann-Hoock con i suoi Mind Over Matter si fa naturalmente sentire, in particolar modo nei delicati e dilatati soundscapes di chitarra e nell'uso rarefatto del sitar; Wostheinrich dal canto suo si disimpegna alla grande nel tratteggiare paesaggi onirici ed esotici attraverso un efficace ed elegante utilizzo di sintetizzatori e sequencers di vario genere. Una nota importante nella realizzazione di "Conundrum" è la presenza del chitarrista Markus Reuter nella fase di arrangiamento e loops dei brani, come anche l'intervento di Ian Boddy in sede di mixaggio... Se tralasciamo i naturali riferimenti alle precedenti esperienze di Hoffmann-Hoock e Wostheinrich, si può rilevare l'influenza dell'ambient etnico di Robert Rich come le esplorazioni cosmico-elettroniche anni settanta dei Tangerine Dream e Popol Vuh, oppure più recentemente l'influenza delle sonorità cosmico-tribali dei migliori Future Sound of London. Detto ciò, "Conundrum" rappresenta un ottimo antidoto alle brutture di una società iper-materialistica sin troppo invadente, brani come "Virupaksha", "Bowed Visions", "Moonlit" e "Flavia's Paradise" riescono a proiettarci in una condizione sensoriale di estrema grazia attraverso suoni paradisiaci, da ascoltare e riascoltare...