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...E anche i Nexus sfornano l'album che non ti aspetti! Il disco che, se fosse uscito 7-8 anni fa avrebbe catapultato il gruppo nel firmamento del Prog mondiale, mentre adesso c'è il rischio che venga addirittura snobbato. Dopo un primo album buono, gradevole, ma non trascendentale, il gruppo guidato da Lalo Huber ci sottopone all'attenzione 70 e passa minuti di musica senza pause, leggermente spostato verso il new Prog ma dai suoni pieni e corposi, dalle ritmiche costantemente in variazione, con atmosfere ampie e sinfoniche, momenti furiosi e brani in cui predomina la melodia. Il cantato di Mariela Gonzalez viene utilizzato con parsimonia; non è onnipresente e questo riesce a farcelo apprezzare ancora di più di quanto non avrebbe fatto di per sé stessa la sua bella voce. Il disco è tuttavia caratterizzato, come detto, dai momenti in cui il sinfonismo dettato dal set di tastiere di Lalo si produce in composizioni labirintiche che tolgono il respiro. Senza dubbio vengono più in mente gli EL&P dei Marillion ascoltando questo disco, almeno per le parti strumentali. Da brividi è la prima parte del CD, da ascoltare tutto d'un fiato, mentre gli ultimi brani, complice anche la spossatezza subentrata (il disco dura un bel po', come detto...), si ascoltano un po' più stancamente. Ad ogni modo "Metanoia" è un album consigliatissimo, uno di quelli che possono suscitare facili entusiasmi e che uno può continuare ad apprezzare anche anche alla lunga.
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