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Il “Buenos Aires Free Experience” dev’essere piaciuto molto ai Nexus, in particolare a Lalo Huber, Luis Nakamura e Lito Marcello. I tre, infatti, hanno pensato bene di cimentarsi in un’esperienza non dissimile: ognuno di loro ha preparato alcune idee musicali, senza renderne gli altri partecipi. Si sono poi chiusi per una notte in uno studio registrazione, in sale differenti, al buio, senza possibilità di vedersi, con un contatto sonoro reso possibile solo tramite cuffie. Quando partiva un tema di uno dei tre, gli altri dovevano adattarsi il più velocemente possibile e la jam-session poteva prendere il decollo. Sono così arrivate oltre due ore di musica registrate in presa diretta, senza sovraincisioni, con solo tastiere, batteria e voce. Settantotto minuti sono finiti su questo primo cd a nome Subliminal, intitolato “Limbo experiment”, proprio a simboleggiare questa sorta di atmosfera particolare, un po’ misteriosa, un po’ oscura, nella quale i musicisti si sono trovati a suonare. Il lavoro è suddiviso in quattordici tracce e riprende fondamentalmente pregi e difetti del disco di improvvisazione dei Nexus. Huber e soci riescono infatti ad indovinare tanti ottimi temi, hanno un’intesa eccellente, la loro abilità strumentale non stenta a farsi notare anche in questa occasione ed il feeling non manca, ma è anche vero che qualche momento in cui non si capisce bene dove vogliano andare a parare c’è. Senza dimenticare che in ogni caso ascoltare per quasi un’ora e venti minuti un progetto del genere può risultare a tratti un po’ pesante. Esperimento riuscito a metà? Io direi anche a tre quarti, considerando, come detto, che ci sono tante buone idee, soprattutto quando Huber lascia andare le sue tastiere in quei territori sinfonici di cui oggi è forse maestro indiscusso.
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