Personalmente non mi sarei mai aspettato che Erik Norlander potesse improvvisarsi come una sorta di corriere cosmico in attesa di prendere il primo razzo diretto per Alpha Centauri. A dire il vero Norlander ha già visitato di persona Alpha Centauri ben due volte... naturalmente mi riferisco all'omonimo festival di musica elettronica tenuto a Bussum, in Olanda. Proprio questa sua partecipazione al festival di Bussum ha invogliato Norlander a frenare parzialmente i funambolismi alla Wakeman per pianificare a tavolino un omaggio (?) alla musica elettronica, con particolare riferimento all'esperienza tedesca degli anni settanta. Come ha ammesso egli stesso nelle note del booklet, non senza autoironia, la sua impostazione legata ad uno stile di composizione classico e tradizionale ha portato inevitabilmente qualche piccola difficoltà nel trovare la giusta sensibilità per affrontare certe sonorità... Comunque, con questo quinto album Norlander ha avuto un buon pretesto per sfoggiare il suo imponente campionario di moog modulari ed altre simili delizie, purtroppo la sua generosità compositiva non è direttamente proporzionale alla freschezza della sua musica... "Seas of Orion" per quanto possa essere gradevole e divertente non riesce a sfuggire da un evidente senso di déjà vu, l'impressione è quella di ascoltare brani e motivi già ascoltati centinaia di volte in altre circostanze, l'aspetto elettronico è legato alla fase più "commerciale" e melodica del fenomeno, circa seconda metà anni settanta - primi anni ottanta, in un brano vengono perfino riesumate atmosfere al limite del techno pop ("New Gotham Prime"); la suite "Adrift on The Fire Seas of Orion's Shield", per quanto suggestiva, non sembra andare molto oltre i soliti stereotipi, le melodie sono trite, già sentite, come un pò tutto il cd... I fanatici dell'elettronica vintage anni settanta potrebbero trarre qualche godimento dall'ascolto di "Seas of Orion", come sicuramente anche i fans di Norlander: per quanto mi riguarda questo cd non va molto oltre la semplice musica d'intrattenimento. Discutibile la rilettura del famigerato "Hymne", tratto dall'"Opera Sauvage" di Vangelis.