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Anche per i Runaway Totem è giunto il momento di misurarsi con l'autoproduzione: dopo aver abbandonato la Musea e successivamente costituito l'Associazione Runaway Totem Records, Cahal De Betel e Tipereth (alias Roberto Gottardi e Germano Morghen) hanno dato vita al primo movimento, "Esameron", di un nuovo ciclo di dischi improntato sul tema della creazione universale, logica continuazione della trilogia dei "Cicli Cosmici" composta dai precedenti tre dischi usciti sotto la Musea l'ultimo dei quali, "Pleroma", pubblicato nel 2004. Da un punto di vista strettamente strumentale "Esameron" è stato concepito come un lavoro dal grande respiro strumentale, diversamente dal solito il cantato di Cahal De Betel ha un ruolo più defilato che in passato (per qualcuno può essere una nota positiva), il ruolo dominante in questo disco infatti lo ricopre la chitarra elettrica... Ancora una volta Gottardi mostra di essere soprattutto un chitarrista assai singolare e ricco di inventiva, senza magari essere un mostro di tecnica: sono proprio i lunghi, tenebrosi e "psichedelici" assoli di Gottardi uno dei punti di maggior interesse in "Esameron", rispetto agli ultimi lavori le sonorità si fanno ancor più pesanti ed aggressive; di fronte alle proporzioni monolitiche di "Esameron" (quasi settanta minuti di durata per quattro composizioni) un rinnovato impeto nei suoni non può che essere gradito. Sempre nell'ottica di un rock sinfonico marziale, "magmiano" ed esoterico, i Runaway Totem approfondiscono ulteriormente la loro scrittura musicale attraverso discrete novità, come la sensibilità jazz presente in svariati fraseggi strumentali, particolarmente nella suite d'apertura "De Cause Prime", mentre si avverte evidente l'influenza aliena della musica elettronica nella complessità di un brano come "Lux (l'Albero del Sole)". In conclusione "Esameron" risulta come un'opera riuscita, probabilmente ancor più efficace ed incisiva del precedente "Pleroma", un disco che poteva vantare sonorità spettacolari ma anche guastato leggermente da qualche caduta di tono; in attesa del secondo movimento di "4 Elementi 5" possiamo augurarci che Gottardi e Morghen sappiano sfruttare al meglio la freschezza e l'energia ritrovata in "Esameron".
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