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Dietro la sigla Pensiero Nomade si cela Salvo Lazzara, il cui nome è legato ad una delle più importanti band del panorama italiano degli anni ’90: i Germinale. Del gruppo pisano è stato chitarrista ed ora giunge all’esordio solista che lo vede primo attore e interprete solitario con le sue chitarre, con il basso, il contrabbasso e la programmazione. In “Per questi e altri naufragi”, Lazzara crea dodici composizioni delicate e affascinanti, inanellando una serie di gioiellini preziosi, tutti da gustare. Questa la presentazione che ne dà lo stesso autore: “Ogni traccia di questo disco è un viaggio, in solitudine ma affollato di facce e ricordi”. Il musicista si alterna nell’uso della chitarra elettrica e di quella acustica e ogni tanto abbellisce la musica con suoni bassi e campionature mai invadenti. Può essere fatto qualche paragone con i lavori di Steve Hackett e Anthony Phillips, anche se Lazzara riesce a mantenersi distante da entrambi e a venir fuori con tutta la sua personalità. Le ottime scelte timbriche, il feeling generale e l’abilità compositiva sono altri punti forti del cd. Il mood dell’intera opera è caratterizzato da una profonda malinconia; le corde delle chitarre puntano sempre alla creazione di melodie ed atmosfere un po’ tristi, ideali scenari sonori per paesaggi autunnali e/o invernali (impossibile non pensare al brano “Eleonora” dei Germinale). Lazzara non vuole eccellere come virtuoso e ci regala un disco splendido, vissuto, profondo, carico di poesia, di magia, di ricerca sonora. Soprattutto carico di passione, una passione che alberga in chi suona con il cuore prima ancora che con la mente.
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