Billy Sherwood, tra un album solista, una collaborazione, una produzione o un mixaggio, ha trovato il tempo, nel 2011, per una serie di date live in Giappone in compagnia dell’ex-Yes Tony Kaye. Da questi concerti sono tratti i 2 CD ed il DVD nella confezione deluxe in nostro possesso. Nell’ora e mezzo circa di concerto viene ripercorsa la carriera di Sherwood (nelle sue varie sfaccettature) e quella di Kaye (con brani degli Yes anche al di fuori del suo periodo nel gruppo). Si spazia quindi dal repertorio solista del polistrumentista americano, al periodo Conspiracy con il suo amico Chris Squire, ai Circa (band proprio del duo Kaye-Sherwood), addirittura alla riproposizione di un brano dei World Trade (prima band di Billy) e per finire con 8 brani degli Yes (alcuni scritti dallo stesso Sherwood con Squire nel periodo “Union” ed “Open your eyes” oltre a qualche classico del gruppo britannico). Se sulla track-list si potrà disquisire all’infinito, sulla presenza o sull’assenza di questo o quel brano, di un paio di scelte del duo non possiamo che indicare un deciso “pollice verso”. La prima è la presenza sul palco dei due soli titolari del “progetto” e quindi le parti di basso e batteria sono delle campionature che limitano moltissimo gli arrangiamenti dei brani (quelli degli Yes poi…). Il secondo aspetto negativo è la qualità poco più che amatoriale delle riprese del DVD, tanto che le uniche immagini degne di nota sono i divertenti “dietro le quinte”. Ora, non ci aspettavamo una mega produzione, ma qualcosa di più professionale era certamente lecito attenderlo. Le immagini del concerto addirittura sembrano quasi fatte per “ricordo” da mostrare ai nipoti tra qualche anno… Diciotto, compreso un breve spazio solista di Kaye, i brani proposti (a proposito, nei CD non è presente l’effetto pubblico in sala ed i relativi applausi…) e molti risentono degli arrangiamenti scarni e dell’assenza di una sezione ritmica “reale”, oltre ovviamente alla voce di Jon Anderson per i brani degli Yes (la voce di Billy è piuttosto anonima…). Nonostante ciò qualche episodio è meritevole anche in queste interpretazioni “alternative”. E’ il caso di “I am waiting” (da “Talk”) in versione strumentale, o meglio per sola chitarra elettrica e sottofondo di tastiere, che diviene un bel brano dall’atmosfera eterea. La vena heavy-rock di Sherwood si sposa bene anche con lo hit “Owner of a lonely heart”, mentre l’organo di Kaye si fa sentire in una delle composizioni migliori di “Union”, “The more we live”, più soft e melodica. Particolare, ma non molto riuscita, la versione di “Roundabout” (priva dell’intro alla chitarra classica) e un po’ velocizzata. Per il resto abbiamo brani decisamente easy listening, qualcuno anche carino come “Confess” (dei Conspiracy) con le tastiere di Kaye protagoniste, qualche chicca come “The other side” (scritta da Billy con i Toto) e “I could” (che diverrà rielaborata “Finally” su “The ladder” degli Yes). Ma, e ci ripetiamo, troppo poveri gli arrangiamenti per potere apprezzare il loro effettivo valore. Una operazione “Live in Japan” con più di qualche punto interrogativo e destinato, crediamo, ai soli die-hard fan di Sherwood e Kaye.