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Gli Yes escono quasi in contemporanea con due cd offrendoci pressoché tre ore di musica vecchia e nuova, facendoci dimenticare gl'infelici ultimi anni di vita del gruppo. Immagino che tutti conosciate le vicissitudini della band con le sue mille dipartite, i rientri sperati, realizzati e disattesi, insomma un gran pasticcio che aveva (perlomeno nel mio listino personale) fatto scendere le azioni Yes a livelli molto bassi (stile pozzo di San Patrizio!). Oggi Anderson & Co. Si riscattano egregiamente con un nuovo asso nella manica e un colpo gobbo che io non mi sognavo nemmeno. Ma andiamo con ordine... dov'eravamo rimasti? "KTA2" è la prosecuzione del progetto live intrapreso nel 1996 con la parte conclusiva del concerto tenuto a San Luis Obispo con l'aggiunta (già come era stato per la prima parte) di alcuni brani da studio freschi freschi. La parte dal vivo non necessita in questa sede di commenti particolari visto che i brani proposti non sono particolarmente oscuri ai fans: un'ora dei migliori brani degli Yes suonati con trasporto e sentimento da tutta la band. Finito il primo cd, non senza aver maledetto il realizzatore del case (provate a togliere i dischetti dal loro alloggio...), ci tuffiamo in un mare di nuove sensazioni con 5 tracce inedite presenti nella seconda parte del lavoro. Non saprei davvero da dove iniziare... Per un attimo quando ho ascoltato "Mind drive" la prima volta ho avuto la netta impressione di essere stato catapultato nel passato quando gli Yes dovevo ancora scoprirli del tutto. I nuovi brani possono benissimo essere stati ripescati dal periodo d'oro della band con il loro incedere maestoso e romantico allo stesso tempo, cambi d'umore, assoli struggenti e chi più ne ha più ne metta. Grandioso è davvero l'unica cosa che viene in mente visto che si rimane letteralmente senza parole mentre le tracce scorrono in tutta la loro bellezza... poi... Quasi dispiace pensare al comportamento infantile tenuto dal Sig. Wakeman negli ultimi tempi sentendo queste tracce. Ma il suddetto signore pensava di fare un dispetto alla band andandosene... ed invece ecco a voi i nuovi Yes. Perché dico i nuovi Yes? Perché con "Open Your Eyes" arriva un nuovo membro, vecchia conoscenza del giro prog, tale Billy Sherwood -quanti lo ricordano come bassista leader dei World Trade?- Per quanto mi riguarda è stato un piacere ritrovarlo su questo disco per vari motivi. Prima di tutto sono contento (e non lo negherò mai) che Wakeman sia fuori dalla band perché penso che un elemento fortemente destabilizzante come lui sia meglio lontano che vicino, con tutti i vantaggi/svantaggi che ciò può comportare. E in secondo luogo trovo Sherwood un grande compositore... e in "Open Your Eyes" questa convinzione viene rafforzata. Il nuovo chitarrista/tastierista porta vitalità e novità in una band già lanciata verso il nuovo millennio, aprendo inaspettati orizzonti musicali assai interessanti. Non fatevi ingannare dalla lunghezza dei pezzi, e cercate di vedere oltre lo stop and go, di assaporare la bellezza dei cori, l'intreccio delle basi ritmiche e tutto quello che gravita attorno a questo universo musicale. Non dico che questo brano sia più bello di quell'altro e fesserie del genere... mi limito a ricordarvi che mai nessuna band come gli Yes è riuscita a reinventarsi così tante volte, stupendomi immancabilmente. E' vero che le influenze World Trade sono molto forti in "Open Your Eyes", e forse anche che molti dei vecchi fan non troveranno il cd in questione particolarmente invitante... tuttavia (e me ne prendo tutta la responsabilità) con "Open your eyes" gli Yes dimostrano di saper fare rock Un rock solamente venato di prog tuttavia un rock di tutto rispetto. Solo per chi di voi riesce ad accettare gli Yes di 90125.
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