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Dopo un bel primo album, anche se un po' discontinuo, sicuramente ancorato più al new Prog, Arne Schäfer (pilota altresì del progetto solista Apogee) ritorna col suo gruppo e presenta un album decisamente spostato verso un Progressive sinfonico che non può lasciare indifferenti. "Disturbance" contiene solo 3 canzoni, la più breve delle quali sfiora i 17 minuti; questo tanto per dare una prima idea dell'approccio con cui il gruppo ha affrontato questa sua fatica discografica. La musica è molto bella, puro (o quasi) Prog sinfonico, come detto, dalla forma prevalentemente strumentale, con piccoli spunti jazzy e, a dire il vero, alcune parti un po' tirate in lungo e leggermente troppo dilatate. Delle tre composizioni mi sembra però migliore proprio la più lunga, proprio i 22 minuti di "The mirror of division"... ma anche "In silent age" propone momenti pieni di pathos, sempre giocati sulle linee di un pianoforte col potere di ipnotizzare l'ascoltatore, specie col lungo assolo presente nella parte centrale del brano. Vengono in mente talvolta gli Arcansiel di "Stillsearching", ma anche alcune cose del Banco a dir la verità e nei momenti più up-tempo anche gli Spock's Beard. Sì, insomma... "Disturbance" è un gran bel disco... leggermente annacquato forse, ma da consigliare a chi fa del Progressive classico il proprio punto di riferimento musicale.
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